Grande appuntamento per agli appassionati d’arte con una mostra dei più qualificati artisti incisori del secolo scorso

Giovanni Barbisan, Primavera, 1975, acquaforte

Da Morandi a Bartolini, da Viviani a Russolo, da Barbisan a Bozzetti e poi Galli, Manaresi, Gulino, Ferroni, Piacesi, Vespignani e tanti altri tra cui, non ultimi due noti incisori lavenesi: Marco Costantini e Albino Reggiori.

Nell’era digitale dei pixel e dell’incisione laser, il visitatore può apprezzare il fascino senza tempo della stampa artigianale, realizzata al torchio, con un paziente lavoro di bulino e punte su lastre di rame o di zinco, immerse negli acidi e poi inchiostrate a mano.

La storia dell’incisione rappresenta un capitolo fondamentale dell’intera storia dell’arte e gli artisti presenti alla mostra documentano in modo esaustivo quella dell’ultimo secolo. Tutti loro hanno trattato l’incisione come ricerca autonoma facendone in molti casi attività artistica prevalente.

A differenza dei tanti artisti dal nome magari più prestigioso che, seguendo certe tendenze in auge, hanno riempito il mercato di opere dichiaratamente fasulle perseguendo fini preminentemente commerciali.

Laveno Mombello è terra di incisori: oltre ai già citati Costantini e Reggiori, la cittadina vanta una lunga tradizione artistica (come documenta la mostra “Storie di segni. Arte grafica a Laveno Mombello” allestita fra dicembre 2014 e gennaio 2015 a Palazzo Perabò).

La rassegna di Villa Fumagalli vuole anche essere un omaggio alla passione e all’interesse dei Lavenesi per questo genere di arte.

La mostra realizzata con la curatela di “Menta e Rosmarino” sarà presentata da Silvano Colombo, storico dell’arte, già Direttore dei Musei Civici di Villa Mirabello di Varese.